"Gog iste Gothus est". L'ombra di Adrianopoli su Ambrogio di Milano

Giuseppe Visona'

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Abstract

[Ita:]Il contributo intende esplorare il problema dei barbari in Ambrogio, alla luce della epocale disfatta di Adrianopoli (9 agosto 378), secondo tre linee: la prospettiva classica, che chiama in causa i nessi chiesa-impero, cristianità-romanità, con i barbari quali terzo incomodo; un’ottica meno tradizionale, che mette a fuoco il problema più in chiave di “attualità”; infine tenteremo di adire una via più prettamente ambrosiana. Ne risultano evidenziati i diversi livelli sui quali si può leggere la categoria di “barbaro” nel pensiero del vescovo di Milano: sul piano della littera/historia il barbaro è il nemico reale e minaccioso che è lecito contrastare con la guerra; a un secondo livello il barbaro è l’eretico (specificatamente l’ariano) da debellare nella battaglia in difesa dell’ortodossia; in una ulteriore dimensione il barbaro è il nostro io passionale e carnale da reprimere con la “guerra spirituale” condotta perseguendo l’ideale di una vita rationabilis e perfecta. E poiché il vero teatro di guerra non sono le realtà uisibilia et corporalia, ma le spiritalia, la vera battaglia è questa. Il vero barbaro è dentro di noi.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] "Gog iste Gothus est". The shadow of Adrianople on Ambrogio of Milan
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)127-161
Numero di pagine35
RivistaSTUDIA AMBROSIANA
Volume5
Stato di pubblicazionePubblicato - 2011
Pubblicato esternamente

Keywords

  • Ambrogio di Milano
  • Barbari
  • Cristianesimo

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