Abstract
[Ita:]Il libro, dedicato al lavoro dell’artista Franca Ghitti, prende in considerazione quel lungo percorso dell’artista che opera in istallazioni che utilizzano il ferro residuale attingendo a stampi o scarti di fucina (sfridi e contorni d’attrezzi agricoli e domestici) che recano l’impronta di un territorio stratificato di vite vissute insieme. La scultura della Ghitti risale alle radici antropologiche dell’arte, ma per approdare a inedite produzioni di senso. In un nuovo comporre contemporaneo, urbano si riconoscono tuttavia le strutture storiche che ricompaginano tra noi e le cose del mondo in un paziente lavoro di memoria che ridesta il senso della vita comunitaria.
Nel testo Cancelli d’Europa dedicato a una serie di istallazioni così intitolate si evidenzia come la Ghitti lavori a una nuova serie secondo una modalità processuale che le è propria. Recuperando all’interno del più grande capitolo Memoria del ferro le premesse di tale nuova serie si identificano in alcune opere, come La porta del silenzio, l’elemento di cesura e allo stesso tempo di passaggio. Dopo la caduta del muro di Berlino e la formulazione politica dell’Europa unita, una cittadinanza che abbatte frontiere e dogane in una libera circolazione di merci e persone, riemerge prepotente la ricerca delle origini. Frutto di un disegno interno gli sfridi utilizzati nelle sue istallazioni ne portano la traccia, eredità di una cultura contadina, del lavoro che ha civilizzato l’Europa.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Ghitti. Iron memory. Iron Memory |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Mazzotta |
Numero di pagine | 160 |
ISBN (stampa) | 88-202-1821-b |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2006 |
Keywords
- Ghitti
- ferro
- iron