Abstract
[Ita:]Per molto tempo, le tombe “disturbate” di ambito barbarico sono state descritte con termini come sacrilegio, furto o saccheggio e sono state valutate in modo univoco; ciò ha trovato riferimenti anche nella legislazione dell'epoca.
L’espressione “furto in tomba” sta oggi lasciando il posto a “riapertura”, “intervento secondario” o “manipolazione”. L’assunto dell'apertura illecita per vantaggio economico si confronta oggi con un più ampio spettro di interpretazioni, che vanno dalla (de)legittimazione di antenati e discendenti a regolari pratiche funerarie nell’ambito di riti di passaggio.
L’incontro internazionale ha voluto portare anche in Italia la riflessione su questa complessità, materiale e di significato. Nel volume si riporta il dibattito maturato Oltralpe, si affrontano questioni metodologiche, includendo esempi di analisi tafonomica e archeo-tanatologica, vengono confrontati casi di studio da gran parte dell’Europa, dall'Italia alla Scandinavia e dalle Isole Britanniche alla Romania, si rilegge la fonte normativa.
Quando e come è avvenuta una riapertura? Come venivano trattati gli oggetti e i resti del defunto? Con quale atteggiamento si continuava a interagire con gli inumati? Ma soprattutto: a cosa dovremmo prestare attenzione durante gli scavi futuri per poter rispondere a queste domande e porne di nuove?
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Theft and Ritual? Reopening Burial Sites in the Early Middle Ages |
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Lingua originale | Italian |
Editore | SAP - Società Archeologica s.r.l. |
Numero di pagine | 200 |
Volume | 7 |
ISBN (stampa) | 978-88-99547-97-4 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |
Keywords
- Riapertura
- sepolture
- barbaricum
- Reopening
- tombs