Francesco Sansovino e la prudenza

Massimo Marassi

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Abstract

[Ita:]L’articolo tratta del singolare Dialogo della pratica della ragione, scritto fra il 1538 e il 1542 da Francesco Sansovino, per formazione giurista ma dedicatosi poi all’attività di «poligrafo». In particolare l’autore si sofferma sulla nozione di prudenza che emerge dal Dialogo, la quale si rende emblema, probabilmente ad insaputa di Sansovino stesso, di un importante passaggio sia teorico che storico avvenuto alle soglie dell’età moderna. Rintracciando la genesi della prudentia nella phronesis aristotelica e nella sua successiva stabilizzazione teorica nella teologia morale di Tommaso, l’autore mostra come nel Dialogo essa torni a rivestire, grazie anche all’accostamento con le dottrine, di per sé assai distanti, di Bartolo e Machiavelli, il ruolo pratico di habito attivo con ragione. Tale virtù diviene altresì espressione di quel sapere tipico dell’umanesimo civile che saprà coniugare vita mondana e riflessione intellettuale.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Francesco Sansovino and prudence
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)165-181
Numero di pagine17
RivistaSTUDI UMANISTICI PICENI
VolumeXXXIV
Stato di pubblicazionePubblicato - 2014

Keywords

  • Francesco Sansovino
  • Prudence
  • Prudenza

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