Abstract
[Ita:]“Le cose belle sono difficili” asseriva ironicamente Platone, citando un antico detto, quando si rifiutava di offrire una definizione univoca ed esauriente della bellezza. Ma non solo il bello unisce fascinazione, oscurità, ambiguità; anche altre categorie estetiche, qui sorprese allo stato nascente nella cultura classica greca e latina, sprigionano euristiche polisemie e contribuiscono a disegnare i contorni del nascente sapere estetico, nella sua fruttuosa embricazione col sapere logico e noetico: la techne, la poiesis, l’immaginazione e, soprattutto, la mimesis, la categoria che la tradizione avrebbe codificato nella definizione del concetto di arte.
Si vedrà come il nostro attuale concetto di “imitazione” risulti certamente insufficiente per rendere la ricca fenomenologia di operazioni legate al fare mimetico e quanto fecondo l’antico concetto di mimesis invece risulti in vista della messa in chiaro dei positivi intrecci che legano oggi la nozione di arte con le altre sfere delle attività culturali. Mimesis, negli ambiti qui indagati, è infatti al tempo stesso partecipazione empatica e interpretazione, costruzione di forme e orientamento al senso, conoscenza ed efficacia performativa.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Forms of mimesis. Moments of aesthetic knowledge in classical culture |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Mimesis |
Numero di pagine | 210 |
ISBN (stampa) | 978-88-5751-988-3 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2013 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Estetica antica
- arte
- mimesis