Abstract
[Ita:]Il Lucifero dantesco è costruito sulla base di due figure retoriche, l’antitesi e la parodia. Lucifero è antitetico in sé, a significare l’irrimediabile scissura interiore provocata dal peccato; ed è parodico rispetto a Dio, che si sforza di imitare senza riuscirvi. È parodico, non antitetico, come di solito si dice, rischiando in tal modo di attribuire a Dante una visione manichea, che pone sullo stesso piano, sia pure con segno valoriale opposto, Dio e Lucifero. Dante, facendo ricorso alla parodia, vuole invece segnalare, in una feconda simbiosi tra forme e contenuti, la secondarietà del male del male rispetto al bene, la sua impossibilità a esistere senza il bene: esattamente come la parodia non può darsi senza un parodiato che la precede e la fonda.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Forms of evil. Antithesis and parody in "Hell" |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Peccato, penitenza e santità nella «Commedia» |
Editor | G Frasso, S Baragetti |
Pagine | 81-98 |
Numero di pagine | 18 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Keywords
- Alighieri Dante