Abstract
[Ita:]Malgrado il termine “ontologia” non compaia con particolare
frequenza negli scritti a stampa di Kant, egli
si confronta ampiamente con questo concetto sia nella
fase precritica del proprio pensiero sia nei passaggi cruciali
della svolta critica. Nei manuali accademici in uso nella Germania
del Settecento, l’ordo expositionis della metafisica segue
il modello wolffiano, in cui l’ontologia rappresenta la metafisica
generale, a cui segue la metafisica speciale, composta da cosmologia,
psicologia e teologia. Durante la propria attività didattica,
che abbraccia tutta la seconda metà del diciottesimo
secolo, Kant sceglie di tenere le proprie lezioni di metafisica
commentando la Metaphysica di A. G. Baumgarten. Si tratta di
un testo che, pur seguendo l’impostazione generale wolffiana, se
ne distanzia per diversi aspetti, ricercando spesso soluzioni originali
circa i principi cardine della metafisica. Commentando
questo testo Kant ha modo di ampliare il respiro della propria
analisi, confrontandosi con i protagonisti del dibattito metafisico
del proprio tempo e rimettendo in discussione lo statuto
stesso della metafisica e del suo metodo. Il “laboratorio” delle
lezioni consente di riconoscere l’ordito sotteso a molti dei passaggi
metodologici che conducono alla concezione critica del
trascendentale, la pietra angolare nel ripensamento kantiano della metafisica.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Sources and lexicon of Kantian ontology. Metaphysics courses (1762-1795) |
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Lingua originale | Italian |
Editore | ETS |
Numero di pagine | 270 |
ISBN (stampa) | 9788846747389 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2017 |
Keywords
- Kant, Metafisica, Ontologie, Baumgarten, Filosofia trascendentale