Ferete, padre di Admeto. Storia di un personaggio, da secondario a comprimario, nelle riscritture dell'Alcesti di Euripide

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Abstract

[Ita:]Il personaggio euripideo di Ferete, nel quarto episodio dell'Alcesti, è stato oggetto di divergenti interpretazioni, spesso correlate con la questione della responsabilità morale di Admeto, in un inesausto dibattito critico che ha visto contrapporsi innocentisti e colpevolisti. C'è tuttavia unanime consenso sul fatto che Euripide, sia disseminando nel corso del dramma molteplici riferimenti al suo rifiuto di morire al posto del figlio, sia soprattutto nel suo aspro alterco con Admeto davanti al cadavere di Alcesti, ne abbia accentuato i tratti antieroici, in palese contrasto con la protagonista femminile. Sul piano della costruzione drammatica il diverbio tra padre e figlio termina senza aver dato impulso alcuno all'azione: l'ekphorà, interrotta dall'inopportuno e tardivo ingresso di Ferete, prosegue come se nulla fosse intervenuto, e d'altra parte né il Coro né gli altri personaggi nel prosieguo del dramma fanno mai a lui riferimento. Lo scopo principale di questa scena sembra dunque quello di approfondire la caratterizzazione di Admeto e di avviare in lui un procedimento di autoconsapevolezza che sfocerà nel monologo dei vv. 935-61, dove egli ripeterà in riferimento a se stesso le accuse di codardia poco prima indirizzate al padre (cf. in part. vv. 958s. con 644s.). In età moderna il personaggio di Ferete ha conosciuto alterna fortuna. Nel Sei e Settecento la generale tendenza a nobilitare Admeto ha avuto come inevitabile conseguenza o l'eliminazione dello scontro con il padre (Quinault, Calzabigi, Wieland) o, quanto meno, una sua sostanziale ristrutturazione, come ad esempio si verifica nel dramma di Pier Jacopo Martello, dove Fereto arriva a porgere al figlio una spada perché lo uccida, e ancor più nelle riscritture di La Grange-Chancel e di Alfieri, in cui Alcesti semplicemente anticipa il suocero nella scelta sacrificale. Per un convincente recupero del personaggio euripideo bisogna arrivare, in pieno Romanticismo, a Browning, in cui la durezza dello scontro tra Admeto e il padre è finemente individuata nel fatto che ciascuno di loro riconosce nell'altro il lato più detestabile di stesso. Il personaggio del genitore riacquista progressivamente un ruolo significativo nelle rivisitazioni novecentesche del mito, anche se tende a persistere un certo imbarazzo nell'inscenare un Admeto aspramente rampognante. Hofmannsthal, ad esempio, conserva la scena nella stessa posizione dell'originale, ma con tagli cospicui che ridimensionano considerevolmente lo scontro verbale, spostandolo piuttosto nell'ambito della gestualità: Admeto sfoga la sua aggressività nell'atto di gettar via dal cadavere della moglie le offerte funebri che il padre vi aveva deposto. Anche la Yourcenar in Le mystère d'Alceste conserva la scena (e anzi l'arricchisce con l'aggiunta della madre di Admeto), ma, modificando l'antefatto rispetto ad Euripide, toglie alla coppia di genitori la responsabilità della morte di Alcesti, con l'effetto, anche qui, di attenuare il conflitto. Nemmeno nell'Alcesti di Samuele di Savinio si pone per i genitori il problema della scelta sacrificale; peraltro, nonostante essi siano costantemente in scena per tutta la durata della pièce, le peculiari scelte drammaturgiche dell'autore fanno sì che non si abbia mai alcun dialogo con il figlio, che nemmeno ode le loro continue voci di commento. Più in generale, la tendenza a valorizzare sul piano drammaturgico la figura del padre, risparmiando tuttavia ad Admeto l'imbarazzante agone verbale alla maniera euripidea, caratterizza la gran parte delle rivisitazioni del mito nella prima metà del Novecento, da Benito Perèz Galdòs a Robert Prechtl a Corrado Alvaro a Maurice Valency. Un mutamento di tendenza si riscontra invece in alcune recenti riscritture: lo scontro generazionale, ripreso da Ted Hughes (1999) con toni ancora più grotteschi che nell'originale nella rappresentazione della decrepita coppia di genitori tenacemente aggrappati alla v
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Wound, father of Admetus. Story of a character, from secondary to supporting actor, in the rewrites of the Alcestis of Euripides
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospitePersonajes secundarios con historia. XIX Congreso Internacional de Teatro Grecolatino y su pervivencia en la Cultura Occidental, Valencia, 14, 15 y 16 de Octubre 2015
Pagine461-485
Numero di pagine25
Stato di pubblicazionePubblicato - 2016

Keywords

  • Admeto
  • Admetos
  • Alcesti
  • Alcestis
  • Charles Perrault
  • Christoph Martin Wieland
  • Euripide
  • Euripides
  • Ferete
  • Hugo von Hofmannsthal
  • Joseph La Grange-Chancel
  • Marguerite Yourcenar
  • Pheres
  • Pier Jacopo Martello
  • Reception Studies
  • Robert Browning
  • Ted Hughes
  • Vittorio Alfieri

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