Abstract
[Ita:]C’è qualcosa di effettivamente tragico nella vicenda della sovranità di cui ci hanno parlato, sia pure in modi opposti, Kelsen e Schmitt, se è vera l’interpretazione che non c’è e non è possibile nessun soggetto della sovranità. Del resto, Kelsen ha sempre negato la sovranità con la stessa forza con cui Schmitt l’ha invece rivendicata e affermata. Ma che significato ha il loro percorso giuridico-politico sul piano etico e antropologico? E in che termini si può parlare di un’etica della sovranità, nella misura in cui una tale espressione allude a qualcosa di positivo e, dunque, di radicalmente incompatibile con quella mancanza che la riflessione di Kelsen e Schmitt avrebbe voluto testimoniare?
L’idea di un’etica della sovranità è, in effetti, a portata di mano se si riflette adeguatamente sull’immagine classica dell’etica che ne rinviene l’oggetto nell’agere in quanto tale. E però si impone di forza l’interrogativo su come possa essere possibile la sovranità nell’esperienza degli uomini, data la sua dimensione relazionale e l’impossibilità di governare in senso assoluto il corso dell’azione umana.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Ethics of sovereignty. Anthropological issues in Kelsen and Schmitt |
---|---|
Lingua originale | Italian |
Editore | Vita e Pensiero |
Numero di pagine | 245 |
ISBN (stampa) | 978-88-343-2121-8 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Keywords
- Kelsen - Schmitt
- etica
- etica della sovranità
- sovranità