TY - GEN
T1 - Enzo Bettiza e la sua natura «bifida»: tra identità e senso di alterità erratica
AU - Millefiorini, Federica
PY - 2014
Y1 - 2014
N2 - [Ita:]Il contributo intende analizzare alcuni aspetti del romanzo autobiografico di Enzo Bettiza, intitolato Esilio (1996), che scava nel fenomeno dell’esodo, vissuto sulla propria pelle dall’autore spalatino, e consente di comprendere la cosiddetta ‘sindrome da esilio’, il senso di sradicamento sperimentato da molti profughi.
Il saggio si sofferma in particolare sugli elementi ossimorici che affiorano nel romanzo, sin dalle pagine dedicate agli anni adolescenziali (emblematico il capitolo Consuelo), quando l’autore comincia ad avvertire in se stesso la scissione tra la componente slava e quella italiana della sua famiglia e della sua formazione (la «natura bifida e bilingue») e confessa quindi di sentirsi esule ovunque.
Una fitta trama di contraddizioni, esistenziali e storiche, personali e familiari, reali e simboliche, punteggia questo romanzo scritto in una prosa lucidissima, ricca, avvolgente e accattivante; tali dissonanze sono rivelatrici di una lotta interna all’autore tra senso di appartenenza e senso di alterità. Bettiza giunge infatti a riconoscere in se stesso una «doppia personalità, vacillante sotto i colpi dell’esilio» e a guardare lucidamente «in tutta la sua profondità, l’abisso mai completamente rimosso che ha spezzato la mia persona e la mia esistenza in due tronconi inconciliabili: la vita perduta e scomparsa da una parte, un’altra vita cercata e mai trovata dall’altra».
AB - [Ita:]Il contributo intende analizzare alcuni aspetti del romanzo autobiografico di Enzo Bettiza, intitolato Esilio (1996), che scava nel fenomeno dell’esodo, vissuto sulla propria pelle dall’autore spalatino, e consente di comprendere la cosiddetta ‘sindrome da esilio’, il senso di sradicamento sperimentato da molti profughi.
Il saggio si sofferma in particolare sugli elementi ossimorici che affiorano nel romanzo, sin dalle pagine dedicate agli anni adolescenziali (emblematico il capitolo Consuelo), quando l’autore comincia ad avvertire in se stesso la scissione tra la componente slava e quella italiana della sua famiglia e della sua formazione (la «natura bifida e bilingue») e confessa quindi di sentirsi esule ovunque.
Una fitta trama di contraddizioni, esistenziali e storiche, personali e familiari, reali e simboliche, punteggia questo romanzo scritto in una prosa lucidissima, ricca, avvolgente e accattivante; tali dissonanze sono rivelatrici di una lotta interna all’autore tra senso di appartenenza e senso di alterità. Bettiza giunge infatti a riconoscere in se stesso una «doppia personalità, vacillante sotto i colpi dell’esilio» e a guardare lucidamente «in tutta la sua profondità, l’abisso mai completamente rimosso che ha spezzato la mia persona e la mia esistenza in due tronconi inconciliabili: la vita perduta e scomparsa da una parte, un’altra vita cercata e mai trovata dall’altra».
KW - Bettiza Enzo
KW - esilio
KW - Bettiza Enzo
KW - esilio
UR - http://hdl.handle.net/10807/55312
M3 - Contributo a convegno
SN - 978-88-6227-664-1
T3 - BIBLIOTECA DELLA RIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA
SP - 146
EP - 151
BT - L'esodo giuliano-dalmata nella letteratura
T2 - L'esodo giuliano-dalmata nella letteratura
Y2 - 28 February 2013 through 1 March 2013
ER -