Abstract
[Ita:]«La poesia di Buzzi fu o non fu futurista?» È la domanda a cui prova a dare risposta Elena Rampazzo in Futurista al chiaro di luna. La poesia di Paolo Buzzi fra tradizione e avanguardia (Trieste, Edizioni Università di Trieste, 2020, 462 pp.), studio sulla produzione in versi del poeta milanese dagli esordi delle Rapsodie Leopardiane (1898) al provvisorio bilancio del Poema dei Quarantanni (1922), l’ultima raccolta pubblicata sotto l’egida marinettiana delle Edizioni Futuriste di «Poesia», che chiudeva di fatto la sua ultradecennale militanza all’interno del movimento. Lungo quest’arco della carriera poetica dello scrittore il saggio mette in luce i temi, le influenze e le ricerche formali, prendendo in esame l’intero repertorio testuale e ricostruendone la gestazione e la storia editoriale attraverso lo spoglio dei manoscritti e dei carteggi conservati presso la Biblioteca Comunale Centrale di Milano “Palazzo Sormani”. Il confronto puntuale con le fonti, la rigorosa mappatura dei riferimenti letterari, musicali e filosofici e l’inquadramento della sua attività di intellettuale nella cornice storica e culturale del tempo mirano a comprendere la complessa posizione di Buzzi all’interno del Futurismo e la sua controversa maniera di intendersi scrittore d’avanguardia.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Elena Rampazzo, Futurist in the moonlight. The poetry of Paolo Buzzi between tradition and avant-garde, Trieste, University of Trieste Editions, 2020 |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 314-316 |
Numero di pagine | 3 |
Rivista | MISURE CRITICHE |
Volume | XIX |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Buzzi
- Futurism
- Futurismo
- Marinetti