Abstract
[Ita:]“La storia ci insegna che c’è sempre nell’umano, nonostante le ‘lezioni’ ricevute, un prepotente bisogno di rimuovere ciò che mette in crisi, che fa sì che vizi e virtù rimangano sempre, identici e immutati” (Simeone, Bianchetti, Rozzini, 2021, p. 280). In tempi recenti, l’uso indiscriminato del termine crisi allude ad un tempo eterno della crisi che evidenzia, da un lato, la pluralità semantica del vocabolo, dall’altro, il rischio di una irriducibile rassegnazione all’ambiguità. Il comune percepito della crisi, che annette a sé una parvente aggregazione di declinazioni appartenenti a campi differenti del sapere, induce ad interrogarsi circa la natura epistemologica del termine: qual è dunque lo statuto di questa ‘crisi’ che, lungi dal limitarsi alla sfera economica e finanziaria, ha raggiunto quasi tutti gli ambiti dell’esistenza e dell’attività umana (Folgheraiter, 2012). Il presente contributo sarà animato da tale interrogativo in ordine ad un’analisi pedagogica che tiene conto dell’istanza attuale di “far circolare visioni della realtà, nella quale la crisi non sia cupa, totale e depressiva, ma motore di processi interessanti” (Fabbri, 2022, p. 98).
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] To educate. Ecological crisis and constitutive fragility of the human |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Verso comunità inclusive. Formazione e ricerca per una transizione culturale e sostenibile |
Editor | O Vacchelli |
Pagine | 3-19 |
Numero di pagine | 17 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2022 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Crisi, Educazione, Fragilità, Transizione ecologica
- Crisis, Education, Fragility, Ecological transition