Abstract
[Ita:]Per sviluppare le life skills, le competenze di cittadinanza, le soft skills e le competenze trasvesali, è particolarmente importante che la scuola agisca in modo non isolato, ma integrato in un ecosistema educativo che possa comprendere anche altri attori e altri territori. Per sostenere questo punto, il presente articolo poggia sul progetto didattico a scala nazionale chiamato Prendiamoci per mano: scuola in azione, società in crescita, realizzato dalla Onlus CBM Italia in collaborazione con diversi partner. L’oggetto del progetto (l’educazione all’inclusione) e la sua scala (18 mesi, 5 regioni italiane, 90 classi, quasi 2.000 studenti, 180 insegnanti) lo rendono particolarmente significativo. L’autore del contributo ha preso parte al gruppo di ricerca della cattedra Unesco incaricato, fin dalle prime fasi di ideazione del progetto, della valutazione. Per educare all’inclusione, la collaborazione tra scuola e altri attori deve essere sostenuta sia nell’adesione a progetti strutturati, sia nell’impegno degli insegnanti nella conduzione in prima persona di attività educative non autoreferenziali, sia nella disponibilità a impegnarsi nella valutazione delle attività svolte e nel loro rilancio. A loro volta, i singoli attori e la scuola stessa sono, al proprio interno, piccoli e grandi ecosistemi in cui la collaborazione è, ancora una volta, modalità elettiva di lavoro.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Educating for inclusion at school: a collaborative enterprise |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 80-102 |
Numero di pagine | 23 |
Rivista | PEDAGOGIA E VITA |
Volume | 80 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2022 |
Keywords
- Collaboration, Skills, Inclusion, Primary School, Middle School
- Collaborazione, Competenze, Inclusione, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado