Abstract
[Ita:]Lo studio approfondisce il tema dei limiti entro cui è possibile impugnare il riconoscimento del figlio nato fuori dal matrimonio ai sensi dell'art. 263 c.c. In particolare, viene esaminato il caso in cui il riconoscimento viene impugnato allegando che tale atto non è veritiero. Viene quindi criticato l'orientamento giurisprudenziale di merito secondo cui in tali casi l'autore del riconoscimento non è ammesso alla tutela di merito per evitare un abuso del processo. Difatti, nessun principio processuale nega il diritto all'accertamento negativo sul "rapporto" di filiazione, anche nel caso considerato. Inoltre, vengono analizzate la novella apportata alla materia da parte del d.lgs. n. 154 del 2013, finalizzata ad uniformare lo stato dei figli nati fuori dal matrimonio con quello dei figli nati in costanza di matrimonio, con cui sono stabiliti dei limiti solo di carattere temporale ai fini della proposizione dell'azione ex art. 263 c.c. Tali nuove previsioni sono esaminate in relazione ai precedenti della Corte costituzionale in tema di diritto alla azione avente ad oggetto l'accertamento negativo sulla paternità e sullo status di figlio.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Right of action and limits to the appeal of the recognition of the child born out of wedlock |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 1573-1591 |
Numero di pagine | 19 |
Rivista | RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO E PROCEDURA CIVILE |
Volume | LXVIII |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2014 |
Keywords
- azione civile
- challenge
- civil proceedings
- impugnazione atto di riconoscimento
- paternity of a child born out of wedlock
- processo civile
- right of action