Abstract
[Ita:]Il decreto fiscale, nel tentativo proclamato di rafforzare la lotta all’evasione, contiene alcune significative modifiche di ordine sostanziale dei reati tributari disciplinati dal D.Lgs. n. 74 del 2000,
soprattutto sul versante sanzionatorio. È inevitabile che il legislatore, spesso in modo inconsapevole,
provochi effetti a cascata sugli istituti processuali che da tali scelte dipendono. L’introduzione, in
particolare, di una figura inedita di confisca allargata da reati tributari ex art. 240 bis c.p. finisce per
ampliare la possibilità di utilizzo nella materia de qua del sequestro preventivo di cui all’art. 321,
comma 2, c.p.p. (e con esso le correlative complessità di esecuzione ex art. 104 bis, norme att., c.p.
p.). Risultato confermato dalla introduzione con l’art. 25 quinquiesdecies, D.Lgs. n. 231 del 2001 della
responsabilità dell’ente dipendente dalle fattispecie fraudolente del D.Lgs. n. 74 del 2000 commesse
dal rappresentante legale. Ilmoltiplicarsi delle possibilità di utilizzo di cautele personali e reali e di pene
detentive e patrimoniali per il contrasto a fattispecie di grande rilievo all’interno della criminalità
economica impone una particolare attenzione affinché non siano sacrificati, ingiustamente e in modo
sproporzionato, i diritti fondamentali della persona accusata, presunta innocente fino al passaggio in giudicato della sentenza
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Tax decree and tax offenses reform. the procedural implications |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 332-345 |
Numero di pagine | 14 |
Rivista | DIRITTO PENALE E PROCESSO |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Keywords
- Reati tributari
- procedimento penale