Dan Turèll. Dai bassifondi di Copenaghen al mercato dell’arte: il noir “Assassinio di marzo”

Ingrid Marina Basso*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

Abstract

[Ita:]«Ci sono molte più cose in cielo e sull’asfalto [sic] di quante ne sogni la nostra filosofia». Così “onkel Danny”, lo zio Danny per i danesi, alias Dan Turèll, parafrasò il malinconico conterraneo nel corso di una delle sue innumerevoli comparsate televisive della fine degli anni Settanta, quando era ormai un personaggio cult nella Copenaghen dell’epoca. Prolifico poeta, romanziere, giornalista, musicista jazz, performer e columnist del quotidiano nazionale Politiken in qualità di streetwise bohémien, pubblicò quasi novanta titoli che spaziano tra i generi più disparati. Tutti composti in un periodo che va dal 15 ottobre 1969 – quando decise che sarebbe diventato uno scrittore professionista – al 15 ottobre 1993, anno della sua prematura morte in quello stesso “Poetry Day”, come lo chiamò, che aveva segnato la sua esistenza poco più di due decenni prima.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Dan Turèll. From the Copenhagen slums to the art market: the noir "Assassination of March"
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)7-7
Numero di pagine1
RivistaALIAS DOMENICA
Stato di pubblicazionePubblicato - 2016

Keywords

  • identità
  • letteratura

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