Abstract
[Ita:]Nella prima parte del Faust la morte coglie gli esseri umani in diverse età della vita. Nell’infanzia, nella giovinezza, nella maturità; non tocca la vecchiaia. Faust, il vero vecchio, anzi, ringiovanisce con la pozione della strega. Nel Faust I la morte è tragica conclusione della vita, è un evento sempre traumatico, precoce, frutto spesso di un omicidio, anche quando esso si ammanta della veste della giustizia. Ben diverso è il modo di raffigurare il morire nella seconda parte del Faust. Benché la parola Tod, morte, si ripresenti, il suo significato si amplia, si estende, si dilata, e, più che porre interrogativi, inizia a descrivere regioni poco investigabili e investigate dell’essere. A lasciare la terra, ma si preferirebbe dire, a lasciare la scena, sono nell’ordine: Homunculus, Euphorion, Helena, Philemon e Bauci ed infine Faust stesso. Cinque diversi modi del congedarsi, per comprendere i quali è necessario riconoscere a quali piani dell’esistere appartengano coloro che, abbandonandoci, se ne vanno.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] "The first youthful strength comes from the etheric habit." Of the ways of dying in Goethe's "Faust" |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 935-959 |
Numero di pagine | 25 |
Rivista | HUMANITAS |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2008 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Faust
- Goethe