Abstract
[Ita:]Il coronavirus è sbocciato come un germoglio del male, quasi alla fine dell’inverno, a cavallo con quella che dovrebbe essere una delle più belle stagioni in assoluto: la primavera. È entrato nella vita di ogni individuo silenziosamente, ma arrivando talmente forte da togliere il fiato, letteralmente. Ha gettato un’ombra sul mondo, provocando un forte e radicato sconforto, mettendo l’essere umano a nudo nella sua natura, nella sua paura, nella sua angoscia più profonda: il terrore di morire. Il virus non ha risparmiato nessuno, si è distribuito a macchia d’olio in qualsiasi regione e continente, non facendo distinzioni di nessun tipo ed è rapidamente arrivato a tingere di scuro anche le sbarre delle carceri, dove già si respira quotidianamente un’aria tesa e dolorosa.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Coronavirus: the sprout of evil between bars |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 1-4 |
Numero di pagine | 4 |
Rivista | RISTRETTI ORIZZONTI |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Keywords
- COVID19
- carcere