Coronavirus: il germoglio del male tra le sbarre

Jennifer Zucca, Federica Bassanini, Antonia Sorge, Emanuela Saita*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

Abstract

[Ita:]Il coronavirus è sbocciato come un germoglio del male, quasi alla fine dell’inverno, a cavallo con quella che dovrebbe essere una delle più belle stagioni in assoluto: la primavera. È entrato nella vita di ogni individuo silenziosamente, ma arrivando talmente forte da togliere il fiato, letteralmente. Ha gettato un’ombra sul mondo, provocando un forte e radicato sconforto, mettendo l’essere umano a nudo nella sua natura, nella sua paura, nella sua angoscia più profonda: il terrore di morire. Il virus non ha risparmiato nessuno, si è distribuito a macchia d’olio in qualsiasi regione e continente, non facendo distinzioni di nessun tipo ed è rapidamente arrivato a tingere di scuro anche le sbarre delle carceri, dove già si respira quotidianamente un’aria tesa e dolorosa.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Coronavirus: the sprout of evil between bars
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)1-4
Numero di pagine4
RivistaRISTRETTI ORIZZONTI
Stato di pubblicazionePubblicato - 2020

Keywords

  • COVID19
  • carcere

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