Abstract
[Ita:]In anni recenti, numerose occasioni di dibattito, e talvolta di conflitto, fra occidente e mondo islamico, sono nate intorno alla questione della visibilità, cioè di che cosa si debba vedere e di che cosa non si debba vedere: il velo e i simboli religiosi nello spazio pubblico, le vignette e i film satirici contro l’Islam, le immagini di guerra e tortura in Iraq, la distruzione di opere d’arte antica in Siria e Iraq, i filmati di esecuzioni e decapitazioni da parte di Da‘esh, le proteste di massa durante le «primavere arabe» e in Turchia, e molti altri. Perché tanta tensione intorno a dove vanno e a dove non vanno gli sguardi? Perché tali scontri riguardo a che cosa è rappresentato e a che cosa non deve esserlo? Il saggio affronta queste domande con riferimento alla storia della rappresentazione delle immagini e del suo divieto fra occidente e mondo islamico. A partire dal lavoro di M.-J. Mondzain e J. Crary, si considera inoltre come l'epoca moderna abbia per certi versi ricevuto e trasformato profondamente la logica di quelle tradizioni rappresentative, ponendo una nuova sfida alla definizione di regimi di visibilità condivisi nel pluralismo delle società contemporanee.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Conflicts on the boundaries of the visible. The dialectic of the looks between the West and the Islamic world |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Il tablet e la mezzaluna. Islam e media al tempo del meticciato |
Editor | Alessandro Zaccuri |
Pagine | 18-27 |
Numero di pagine | 10 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Christianity
- Cristianesimo
- Etica pubblica
- Iconoclasm
- Iconoclastia
- Images
- Immagini
- Islam
- Public ethics
- Veil
- Velo