Abstract
[Ita:]L’inadeguatezza del settore privato ha fatto sì che in Italia lo Stato fosse sempre il principale gerente di grandi imprese. Dal 1948 ad oggi quelle a controllo privato hanno seguito una parabola che, inizialmente, è stata sostenuta da una classe dirigente adeguata. Successivamente al miracolo economico degli anni ’60 vi è stato invece l’effetto di politiche errate, sia a livello nazionale che aziendale. Esse hanno spinto i soggetti controllanti a preferire operazioni finanziarie volte a massimizzare i rendimenti di breve periodo, anche a costo di delocalizzazioni, espatri e vendite di pacchetti di maggioranza a imprenditori esteri. La presenza dei privati nelle grandi imprese rimaste in Italia si è pertanto fortemente ridimensionata. Le forze dello sviluppo e del progresso sociale sono ora rappresentate dalle imprese minori. Dall’altro lato non è chiaro fin dove e fin quando i grandi privati riusciranno a mantenere il loro precario equilibrio finanziario.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Competition and industrial policy in the ways of Italian capitalism: historical aspects |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 99-114 |
Numero di pagine | 16 |
Rivista | IL POLITICO |
Volume | LXXXVIII |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2023 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Industria
- Sviluppo economico
- Distretti industriali
- Capitalismo
- Medie Imprese
- Grandi imprese