Abstract
[Ita:]La nozione di comorbilità trae origine dalla medicina
somatica: secondo la definizione formulata da Fenstein
(1970) può essere considerata “comorbile” un’entità clinica
che insorge prima o durante il decorso di una condizione
“indice” sotto studio (1).
In ambito psichiatrico è opportuno parlare di comorbilità
nel caso in cui si riscontri l’associazione, in un medesimo
soggetto, di più di un disturbo psichiatrico in un
intervallo di tempo definito (2). Tale costrutto va inteso
in senso fenomenologico e, pertanto, non implica rapporti
di causazione.
Di conseguenza, il concetto di comorbilità in Psichiatria
rimanda direttamente alla complessità dell’interazione
tra sindromi psicopatologiche differenti ed alla difficoltà
di isolare fenomeni, rintracciarne le origini e costruire
significati in grado di spiegare manifestazioni tanto
dissimili e plurideterminate.
Tale questione solleva una serie di interrogativi che riguardano
l’indipendenza o la interdipendenza dei disturbi
e la loro primarietà o secondarietà.
Inoltre, la coesistenza tra disturbi psichiatrici e condizioni
di abuso/dipendenza da sostanze risulta ulteriormente
complicata dalle proprietà farmacologiche delle
stesse e dai possibili effetti indotti.
Ciò sottolinea la necessità di un inquadramento diagnostico
rigoroso e l’opportunità di pensare ad un processo
di cura integrato che consideri l’individuo nella sua globalità.
Nonostante la valutazione della comorbilità risenta di
numerosi problemi metodologici cercheremo, nel presente
lavoro, di metterne in luce alcuni aspetti significativi
tra i quali la rilevanza epidemiologica, le ipotesi
eziologiche e le opzioni terapeutiche.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Comorbidity between Substance Use Disorders and Affective Disorders |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 11-16 |
Numero di pagine | 6 |
Rivista | L'ALTRO |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2008 |
Keywords
- comorbilità
- disturbi affettivi
- disturbi da uso di sostanze