Cinematic Enwaterment. Drowning bodies in the contemporary film experience

Adriano D'Aloia

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivistapeer review

Abstract

[Ita:]Negli ultimi venticinque anni, alla progressiva scomparsa del corpo fisico dell’attore dallo schermo cinematografico corrisponde una crescente corporalizzazione dell’esperienza filmica. In uno scenario in cui il cinema si sta diffondendo su una moltitudine di monitor e display e l’esperienza filmica sembra aver perso la propria integrità, lo spettatore è ancora alla ricerca di emozioni forti ed esperienze coinvolgenti, storie forgiate nelle immagini e nei suoni che sappiano ancora stimolare e stupire i sensi. L’ipotesi di questo saggio è che, per far fronte a queste mutazioni e a queste necessità, il cinema americano contemporaneo di successo stia sviluppando una serie di specifiche e ricorrenti “figure esperienziali”, ovvero casi di forte tensione corporea in cui l’attività motoria, percettiva, emotiva e mentale dello spettatore sono incorporate in una “sostanza sensibile”. Lo spettatore viene integrato in un unico ambiente sensibile ed empaticamente agisce e interagisce con gli oggetti e i soggetti filmici. Fra le più efficaci figure esperienziali vi è il corpo immerso o l’annegamento in acqua. Da sempre infatti il cinema ha usato l’acqua per rappresentare desideri, sogni e segreti, intimità e protezione, ossessione e depressione, shock e traumi, allucinazioni e incubi, o per suscitare suspense e paura…
Lingua originaleEnglish
pagine (da-a)31-39
Numero di pagine9
RivistaCOMUNICAZIONI SOCIALI ON-LINE
Stato di pubblicazionePubblicato - 2010
Pubblicato esternamente

Keywords

  • Empathy
  • Empatia
  • Enwaterment
  • Esperienza filmica
  • Film experience
  • Mirror Neurons
  • Neuroni specchio

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