Abstract

[Ita:]Il rapporto tra cinema e scienza ha dato vita a mitologie meravigliose fin dall’Ottocento. Il cinematografo doveva ancora proiettare le sue prime immagini in movimento quando studiosi come Ernst Mach fantasticavano sulle potenzialità di una fotografia “animata” che permettesse di comprendere la realtà nelle sue funzioni fondamentali. La stessa nascita del cinema, in quanto strumento tecnologico, si lega a doppio filo con la cronofotografia, la fotografia per istantanee successive nata per fondare le osservazioni scientifiche moderne, e già a cavallo del 1900 le discipline della ricerca iniziano a integrare la macchina da presa tra gli strumenti di laboratorio, per filmare studi balistici, operazioni chirurgiche, microscopia e vivisezioni. Il cinema è stato “scientifico” sin dalle sue origini, e non è un caso che inizi presto a raccontare il sogno della conoscenza illimitata, a partire dal grande mito del Viaggio nella luna di Méliès, per arrivare fino alle riflessioni meta-teoriche dei film di Christopher Nolan. L’incontro tra la cultura scientifica e le forme tecnologiche della visione trasformerà il modo in cui concepiamo e descriviamo il mondo, riformulando le nozioni di temporalità e di spazialità e le idee di fisicità corporea, mente e coscienza. E la nostra stessa capacità e volontà di immaginare, scoprire, sapere.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Cinema and Science: Film Culture and the Dream of Unlimited Knowledge
Lingua originaleItalian
EditoreMorcelliana Scholè
Numero di pagine235
ISBN (stampa)978-88-284-0630-3
Stato di pubblicazionePubblicato - 2024

Keywords

  • Cinema scientifico
  • Archeologia dei media
  • Cronofotografia

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