Abstract
[Ita:]Da mezzo secolo la televisione appartiene alla nostra vita e l'attraversa quotidianamente: costruisce immaginari, riti e piaceri condivisi, contribuisce alla nostra conoscenza del mondo col suo «vedere lontano», ma al contempo definisce un'arena collettiva che ci comprende e ci chiama in causa. In questi cinquant'anni la televisione è stata temuta e deprecata per i mali che gli si sono attribuiti, come se fosse un Grande Fratello in grado di dominare tutto ciò che vede. Più raramente, è stata apprezzata per la sua capacità di abbattere barriere e steccati, coinvolgere le persone e renderle più consapevoli, offrire loro intrattenimento, informazione e compagnia.
Nei decenni più recenti la televisione è diventata anche un oggetto di studio, al crocevia di diverse discipline e interessi: si è cercato di chiarirne il linguaggio e le specificità, l'impatto del suo avvento sulle società e le culture e gli effetti sulle persone, la sua rilevanza economica e la sua invadenza politica, il suo posto all'interno di un sistema di mezzi di comunicazione sempre più esteso, pervasivo, complesso. Nel frattempo il piccolo schermo ha subito importanti trasformazioni: nelle sue funzioni, nel modo di essere concepito e gestito, nei suoi apparati tecnologici, nella sua estetica. Storici e teorici dei media, sociologi della comunicazione e della cultura, semiologi degli audiovisivi, ma anche psicologi, storici, antropologi, economisti e politologi hanno lambito il teleschermo mettendone in risalto aspetti centrali o rilevanti sfumature.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] What is television. The small screen between culture and society: genres, industry, the public |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Garzanti |
Numero di pagine | 554 |
ISBN (stampa) | 88-11-74032-0 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2003 |
Keywords
- Cultura
- Culture
- Society
- Società
- Television
- Televisione