Björn Larsson. Ritratto d’artista tra le banchine

Ingrid Marina Basso*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

Abstract

[Ita:]In Larsson la metafora del mare serve per descrivere la sua evoluzione spirituale sia come uomo che come scrittore. All’inizio del racconto cita le parole con cui egli stesso descrisse il suo debutto letterario in Svezia, Splitter ( “Relitti”, 1980, una raccolta di racconti n.d.r.): «La calma ci dà la nausea e desideriamo le tempeste. Ci accecavano, ma ci facevano sentire vivi. Tra disperazione e indifferenza, cerchiamo di sollevare uragani dentro di noi»; alla fine di Diario di bordo invece – ultima pagina – chiude citando queste parole del poeta e scrittore svedese Harry Martinson (Premio Nobel per la Letteratura nel 1974 n.d.r.): «Il nostro ideale non dovrebbe essere la bonaccia, che può trasformare il mare in una palude; e nemmeno l’uragano, ma il grande forte aliseo, pieno di impeto e di gioia, salubre e vitale: un’eterna e costante boccata d’aria». Sembra la descrizione di quello che gli psicologi direbbero uno sviluppo emotivo perfettamente riuscito.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Björn Larsson. Portrait of an artist on the docks
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)10-10
Numero di pagine1
RivistaIL MANIFESTO
Stato di pubblicazionePubblicato - 2014

Keywords

  • libertà
  • memoria
  • scrittura

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