Abstract
[Ita:]Questo contributo propone una riflessione sull'influenza che la mentalità orale, ancor viva nel XV secolo prima dell'affermazione della stampa, esercitava sulla composizione estemporanea prima, e sulla scrittura poi, di testi recitativi e drammaturgici. Per avvicinarsi a questo tipo di mentalità è stato necessario ricostruire le tecniche della recitazione improvvisata perché fanno luce sui sistemi di produzione di testi destinati alla comunicazione orale che oggi noi conosciamo soltanto attraverso la loro forma scritta. Queste tecniche, e la mentalità orale che ad esse presiede, sono rintracciate in diverse tipologie recitative - dai cantari, alle novelle alle sacre rappresentazioni -, per giungere, tramite loro, ad una nuova configurazione del processo genetico della commedia in lingua. La commedia è stata infatti finora considerata come il prodotto degli studi umanistici sul teatro classico condotti nel contesto delle principali corti italiane del primo Cinquecento. Essa invece fu il risultato della fusione fra le varie tradizioni recitative preesistenti e la cultura umanistica: un fenomeno che, se a Firenze è più evidentemente percepibile per l'assenza di una corte che indirizzasse la produzione culturale univocamente verso la riscoperta dell'antico, caratterizzò tuttavia anche altri centri italiani.
Lingua originale | English |
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pagine (da-a) | 371-382 |
Numero di pagine | 12 |
Rivista | JOURNAL DE LA RENAISSANCE |
Volume | V |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2007 |
Keywords
- 'cantare'
- Firenze
- Florence
- Renaissance
- Sacred play
- acting
- actor
- araldo
- attore
- cantare
- comedy
- commedia
- herald
- improvisation
- improvvisazione
- novella
- orality and writing
- oralità e scrittura
- recitazione
- rinascimento
- sacra rappresentazione
- short tales
- teatro
- theatre