Benedetto e la visio: contemplatio ed esperienza

Elena Landoni

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Abstract

[Ita:]In un canto a prevalente veicolamento culturale, come il XXII del Paradiso, lo spessore poetico è dato dalla ricorsività dei motivi presenti e dall'attivazione della sorpresa da parte del lettore. le tematiche affrontate si rincorrono lungo tutto l'episodio e si saldano in una circolarità produttiva di enfasi. Il testo non risulta prevedibile, perché Dante stravolge le aspettative del lettore introducendolo a una logica apparentemente contraddittoria. L'esemplificazione di questi due aspetti evidenzia anche la coerenza interna al canto, congruente a sua volta col macrotesto, grazie a intrecci discreti ma evidenti che il saggio ripercorre. Non solo, infatti, la centralità della visio è ribadita nel canto degli spiriti contemplanti, ma anche l'accenno al tempio di Apollo, "risignificato" al culto cristiano dall'opera di S.Benedetto, allude a quell'Apollo invocato da Dante all'inizio del Paradiso, il cui culto è anch'esso lì risignificato non diversamente da tutta la poesia classica, letta e reinterpretata proprio grazie all'opera conservativa dei benedettini.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Benedetto and the visio: contemplatio and experience
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteLectura Dantis Interamnensis. Paradiso
Pagine127-142
Numero di pagine16
Stato di pubblicazionePubblicato - 2009

Keywords

  • Benedetto
  • Dante
  • Italian
  • Paradiso
  • S.Benedetto
  • literature
  • visio

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