Abstract
[Ita:]Siamo sprofondati nella crisi. Pare che l’unica soluzione sia affidarsi di nuovo agli stessi dèi litigiosi che l’hanno provocata: l’economia e la finanza. Il sociale, la democrazia, l’etica stessa sono sospesi quasi fossero degli hobby per chi ha del tempo da perdere. Il senso di responsabilità, il bene comune e la solidarietà con gli altri non vengono tuttavia da soli, non come copertura per qualcos’altro, non come belletti o ricatti dell’ultimo minuto. Sono due le condizioni per parlarne con serietà. Anzitutto di ritornare a prendersi cura del luogo dove prendono senso, della città di tutti con i suoi squilibri inaccettabili. E quindi di rimettere al centro, con il lavoro, anche il lavoro sociale e il lavoro pubblico spesso disprezzati in malafede, coinvolti nella polemica viziata tra pubblico e privato, e talora dismessi verso porti clientelari. Nella galassia del lavoro sociale (cooperazione sociale e internazionale; scuola; sindacato; amministrazione pubblica; servizi educativi, sociali e assistenziali), nei suoi Codici etici mondiali, ci sono i germi di una contro-globalizzazione: si contestano le voci a senso unico, si denunciano i guai provocati dalla stessa globalizzazione. È l’invito a una responsabilità per l’altro in quanto altro, anche nel lavoro.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Common good and social work. By reading the world's ethical codes |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Edizioni lavoro |
Numero di pagine | 237 |
ISBN (stampa) | 978887313338 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2012 |
Keywords
- codes of ethics
- common good, social work, responsibility