TY - JOUR
T1 - Barriere e facilitatori all'implementazione dei sistemi di supporto decisionale computerizzati in ospedale: Uno studio "grounded theory"
AU - Liberati, Elisa Giulia
AU - Galuppo, Laura
AU - Gorli, Mara
AU - Maraldi, Marco
AU - Ruggiero, Francesca
AU - Capobussi, Matteo
AU - Banzi, Rita
AU - Kwag, Koren
AU - Scaratti, Giuseppe
AU - Nanni, Oriana
AU - Ruggieri, Pietro
AU - Friz, Hernan Polo
AU - Cimminiello, Claudio
AU - Bosio, Marco
AU - Mangia, Mssimo
AU - Moja, Lorenzo
PY - 2015
Y1 - 2015
N2 - Introduzione. I sistemi di supporto decisionale computerizzati (SSDC) collegano le informazioni specifiche di ogni paziente alle evidenze scientifiche disponibili in selezionate banche dati, offrendo un immediato supporto ai clinici durante i processi decisionali. Diversi studi suggeriscono che i SSDC hanno la potenzialità di migliorare l’efficienza e la qualità delle cure. Tuttavia, la loro disponibilità nei contesti di cura non ne garantisce l’adozione in pratica. Il presente studio qualitativo è finalizzato a esplorare le barriere e i facilitatori all’adozione dei SSDC così come percepiti dal personale ospedaliero chiamato a farne uso. Metodi. I dati empirici sono stati raccolti attraverso interviste qualitative semi-strutturate, condotte e analizzate secondo il metodo grounded theory. La rilevazione ha coinvolto tre ospedali del Nord Italia, caratterizzati da diversi livelli di familiarità con i SSDC. Le interviste (n=24) sono state sottoposte a diverse figure professionali: medici, infermieri, membri dello staff IT (Information Technology) e membri delle direzioni ospedaliere. Risultati. L’adozione dei SSDC si configura come processo articolato in sei “posizionamenti”, che rappresentano sei possibili esperienze di utilizzo dei SSDC: a un estremo, il sistema è percepito come un oggetto minaccioso e incontrollabile e, all’estremo opposto, come uno strumento a servizio dei clinici. I primi posizionamenti sono connotati da ostacoli rappresentazionali mentre i posizionamenti più vicini all’utilizzo sono connotati da gli ostacoli tecnici . Discussione. Il modello consente a decisori e manager di collocare i propri contesti di riferimento in uno (o più) dei posizionamenti descritti, “diagnosticando” così il rispettivo livello di maturità nei confronti dei SSDC e identificando le leve su cui agire per avvicinarsi a un’integrazione soddisfacente dei SSDC. I risultati sono discussi anche alla luce degli attuali trend innovativi in sanità, consentendo alcune riflessioni riguardo allo status quo e al potenziale di sviluppo degli ospedali italiani.
AB - Introduzione. I sistemi di supporto decisionale computerizzati (SSDC) collegano le informazioni specifiche di ogni paziente alle evidenze scientifiche disponibili in selezionate banche dati, offrendo un immediato supporto ai clinici durante i processi decisionali. Diversi studi suggeriscono che i SSDC hanno la potenzialità di migliorare l’efficienza e la qualità delle cure. Tuttavia, la loro disponibilità nei contesti di cura non ne garantisce l’adozione in pratica. Il presente studio qualitativo è finalizzato a esplorare le barriere e i facilitatori all’adozione dei SSDC così come percepiti dal personale ospedaliero chiamato a farne uso. Metodi. I dati empirici sono stati raccolti attraverso interviste qualitative semi-strutturate, condotte e analizzate secondo il metodo grounded theory. La rilevazione ha coinvolto tre ospedali del Nord Italia, caratterizzati da diversi livelli di familiarità con i SSDC. Le interviste (n=24) sono state sottoposte a diverse figure professionali: medici, infermieri, membri dello staff IT (Information Technology) e membri delle direzioni ospedaliere. Risultati. L’adozione dei SSDC si configura come processo articolato in sei “posizionamenti”, che rappresentano sei possibili esperienze di utilizzo dei SSDC: a un estremo, il sistema è percepito come un oggetto minaccioso e incontrollabile e, all’estremo opposto, come uno strumento a servizio dei clinici. I primi posizionamenti sono connotati da ostacoli rappresentazionali mentre i posizionamenti più vicini all’utilizzo sono connotati da gli ostacoli tecnici . Discussione. Il modello consente a decisori e manager di collocare i propri contesti di riferimento in uno (o più) dei posizionamenti descritti, “diagnosticando” così il rispettivo livello di maturità nei confronti dei SSDC e identificando le leve su cui agire per avvicinarsi a un’integrazione soddisfacente dei SSDC. I risultati sono discussi anche alla luce degli attuali trend innovativi in sanità, consentendo alcune riflessioni riguardo allo status quo e al potenziale di sviluppo degli ospedali italiani.
KW - Evidence-based medicine
KW - Grounded theory
KW - Healthcare professions
KW - Interviews
KW - Perceptions
KW - grounded theory
KW - interviste
KW - omputerized Decision Support Systems
KW - percezioni
KW - professioni sanitarie
KW - sistemi di supporto decisionale computerizzati
KW - Evidence-based medicine
KW - Grounded theory
KW - Healthcare professions
KW - Interviews
KW - Perceptions
KW - grounded theory
KW - interviste
KW - omputerized Decision Support Systems
KW - percezioni
KW - professioni sanitarie
KW - sistemi di supporto decisionale computerizzati
UR - https://publicatt.unicatt.it/handle/10807/66155
UR - https://www.scopus.com/inward/citedby.uri?partnerID=HzOxMe3b&scp=84927151855&origin=inward
UR - https://www.scopus.com/inward/record.uri?partnerID=HzOxMe3b&scp=84927151855&origin=inward
M3 - Articolo in rivista
SN - 0034-1193
VL - 106
SP - 180
EP - 191
JO - Recenti Progressi in Medicina
JF - Recenti Progressi in Medicina
IS - 4
ER -