Barocco padano 7, Atti del XV convegno internazionale sulla musica italiana nei secoli XVII-XVIII (Milano, 14-16 luglio 2009)

[Ita:]Barocco Padano 7 – in linea di continuità con i volumi precedenti – propone una serie di indagini volte a chiarire alcuni aspetti fondamentali della musica sacra padana in età barocca. I contributi si muovono in diverse direzioni. Le tematiche affrontate, infatti, si collocano in un ambito non solo musicologico, ma inquadrano prospettive interdisciplinari di grande interesse per la storiografia musicale. Un’attenta lettura di questi Atti evidenzia come il lavoro di ricerca sia ben lontano dall’essere concluso. Questo in ragione anche della complessità di un universo, qual è quello padano, che non è circoscrivibile nel Nord Italia, ma si irradia prepotentemente in tutto il continente come dimostrano i documentati interventi di Tomasz Jeż , Metoda Kokole e Stanislav Tuksar. Rispetto ai volumi precedenti, Barocco Padano 7 propone un versante – per certi versi – inedito, rappresentato dalla musica nel mondo dei devoti. Una efficace testimonianza ci è offerta dal penetrante studio di Christine Getz sulle confraternite milanesi del Rosario, nelle quali (lo accerta patentemente Santa Maria della Rosa) il canto polifonico unito alla preghiera ebbe un ruolo determinante nel diffondere il culto mariano. Sempre con riferimento al mondo dei devoti, illuminante riesce pure l’intervento di Danilo Zardin che mette bene a fuoco le interrelazioni «tra i canali di circolazione della cultura religiosa e il mondo delle arti musicali». Sul piano metodologico, mette conto segnalare il contributo di Linda Maria Koldau che denuncia i limiti di impostazioni storiografiche portate, ancora oggi, a distinguere la produzione sacra da quella profana, negando quindi l’individuazione di nessi stilistici imprescindibili tra i due generi.