Abstract
[Ita:]Macchinisti, fonici, producer, assistenti di varia natura, amministratori, videomaker, uomini di marketing, impiegati, scrittori freelance: sono figure che lavorano nell’industria dei media ma che di solito restano completamente invisibili ai lettori, agli spettatori, agli utenti. Professionisti che costituiscono la spina dorsale della produzione mediale, ma vivono e rimangono nel backstage, il settore non esposto al pubblico in cui si prepara per andare “in scena” o “in onda”.
Questo libro vuole aprire la “scatola nera” dei media e rivelarne appunto il backstage, la “cucina” dove si preparano i prodotti mediali parte del nostro quotidiano.
I contenuti e gli immaginari proposti dai mezzi di comunicazione italiani – dalla televisione alla radio, dall’intrattenimento al giornalismo, dall’editoria al videogioco e ai social – sono infatti sempre il risultato di scelte, decisioni, pratiche produttive, organizzazioni e attività molteplici, da indagare per meglio comprenderne l’impatto e il valore. Attraverso una serie di saggi dedicati a una varietà di media, di metodi e di oggetti di studio, il libro si occupa per la prima volta in modo compiuto della produzione mediale italiana e delle modalità con cui si può studiare, articolando le radici del campo di studi, le sue prospettive contemporanee e le direzioni di ricerca ancora aperte.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Backstage. Media production studies in Italy |
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Lingua originale | Italian |
Editore | UNICOPLI |
Numero di pagine | 182 |
ISBN (stampa) | 978-8840018713 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Keywords
- creative industries
- giornalismo
- industrie creative
- industrie mediali
- journalism
- media
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- media production
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- social media
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