Abstract
[Ita:]Il testo evidenzia il rilievo fondamentale di un recupero dell’alleanza tra medico e paziente nel rapporto sanitario, in antitesi alla logica unidirezionale rappresentata dal modello delle «direttive» rivolte al medico stesso e a una burocratizzazione del suddetto rapporto, nonché all’apertura verso prospettive di natura eutanasica. Proprio una simile alleanza è ritenuta in grado, fra l’altro, di evitare scelte del malato condizionate dalle condizioni psicologiche o da pressioni più o meno esplicite verso la rinuncia alle terapie per ragioni connesse ai costi o all’impegno assistenziale che esse comportano. Vengono rimarcate, l’esigenza di non porre in alternativa l’impegno terapeutico e l’impegno palliativo, come altresì, in particolare, l’esigenza di non trarre conclusioni indebite da previsioni puramente statistiche (tanto più sulla base della c.d. suprise question) circa le aspettative di vita in presenza di una data condizione patologica. Si evidenziano, altresì, le ragioni che renderebbero controproducente a fini di tutela del malato l’introduzione di un reato di c.d. attività medica arbitraria. Si rimarcano, inoltre, le preoccupazioni connesse alla recente diminuzione dell’aspettativa media di vita in Italia, che lascia supporre una caduta nei livelli di garanzia del diritto costituzionale alla salute.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Notes for shareable therapeutic planning |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 1155-1165 |
Numero di pagine | 11 |
Rivista | RIVISTA ITALIANA DI MEDICINA LEGALE |
Volume | XXXVIII |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Keywords
- advanced directives
- alleanza terapeutica
- cure planning
- direttive anticipate
- diritto alla salute
- medical crimes
- medicina palliativa
- palliative medicine
- pianificazione delle cure
- reati inerenti all'attività medica
- right to health
- surprise question
- therapeutic alliance