Abstract
[Ita:]Per divenire beati non è certo sufficiente filosofare, ma la filosofia serve, tra l’altro, a chiarire razionalmente il problema della vita. L’etica filosofica apparirà allora inscritta nella dinamica del desiderio e si strutturerà come etica teleologica. Suo compito sarà quindi quello di ricercare e giustificare razionalmente la via e i mezzi che conducono al fine, all’appagamento, soggettivo e oggettivo, del desiderio. L’etica non può però assolvere a questo compito senza una fondazione antropologica che sia, al tempo stesso, metafisica ed ermeneutico-fenomenologica, che sia cioè in grado di giustificare la problematicità del compimento del desiderio come sintesi di finito e di infinito, ovvero di soggetto desiderante e di fine/bene che si dà nella corrispondenza di ‘io’, ‘altri’, ‘mondo’ e ‘Dio’. L’antropologia e l’etica saranno perciò anche “drammatiche”, perché il soggetto può essere raggiunto solo nel vivo atto della sua esistenza, nella quale la circolarità della corrispondenza d’amore si realizza unicamente a due condizioni, l’una dipendente in tutto dal soggetto e l’altra totalmente fuori dal suo potere: la sua libertà, che è sempre in tensione tra il sì e il no, e l’eventuale, non deducibile, sempre libero concorso degli altri/Altro.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Anthropology and ethics |
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Lingua originale | Italian |
Editore | EDUCatt |
Numero di pagine | 257 |
Volume | 1 |
ISBN (stampa) | 978-88-83118753 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Keywords
- anthropology ethics inter-subjective acknowledgement responsibility
- antropologia etica riconoscimento responsabilità