Abstract

[Ita:]Fondata a Padova il 6 giugno 1540 da Leone Orsini con la collaborazione del fiorentino Benedetto Varchi e del veneziano Daniele Barbaro, estensori della legislazione accademica, l’Accademia degli Infiammati rimase attiva almeno fino al maggio del 1542. A dispetto della sua breve esistenza fu una delle più importanti accademie italiane cinquecentesche per l’influsso che esercitò sugli sviluppi della cultura non solo veneta lungo tutto il secolo. La principale ragione di ciò risiede nel fatto che in essa confluirono la grande tradizione filosofico-scientica dell’Università di Padova; l’influsso del magistero di Pietro Pomponazzi, soprattutto attraverso il suo discepolo padovano Sperone Speroni; l’eredità lasciata in terra veneta da Pietro Bembo; l’apporto della cultura toscana attraverso Benedetto Varchi e Alessandro Piccolomini, insieme allo Speroni i principali animatori dell’Accademia. Fondato su una sistemazione del sapere che assegna il primato alla filosofia e articolato di preferenza attorno a etica e letteratura, il programma degli Infiammati perseguì l’obiettivo di promuovere la cultura e la lingua volgare. Adoperandosi per estendere l’uso della lingua moderna a tutti i campi del sapere, anche filosofico e scientifico, l’Accademia padovana non solo intese rispondere a una nuova esigenza di divulgazione del sapere, ma gettò le basi per la fondazione di un universale linguaggio volgare.
Lingua originaleEnglish
Titolo della pubblicazione ospiteEncyclopedia of Renaissance Philosophy
Pagine0
DOI
Stato di pubblicazionePubblicato - 2015

Keywords

  • 16th-century Academies
  • Academy of the Burning Ones
  • Accademia degli Infiammati
  • Accademie XVI secolo
  • Padova XVI secolo
  • Padua in the Renaissance
  • Piccolomini Alessandro
  • Speroni Sperone
  • Varchi Benedetto

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