Nota a Cass., Sez. VI pen., sentenza n. 672 del 5 aprile 2013 - 8 maggio 2013

Marina Di Lello Finuoli

Nota a Cass., Sez. VI pen., sentenza n. 672 del 5 aprile 2013 - 8 maggio 2013

Translated title of the contribution: [Autom. eng. transl.] Note to Cass., Sec. VI pen., Sentence no. 672 of April 5, 2013 - May 8, 2013

Marina Di Lello Finuoli

Università Cattolica del Sacro Cuore

Research output: Contribution to journal › Article

Abstract

[Autom. eng. transl.] The Court of Cassation, in the judgment in question, clarifies that for the ascertainment of the crime of refusing official duties in the performance of the "118 Service" it is irrelevant that the death of those requesting assistance is practically inevitable . The function of the intervention of the "118", in fact, must not be limited to the functional aids to the survival of the patient, but also to those no less important than a "therapeutic presence" or "soothing of pain". The obligation to intervene, aimed at ensuring the patient health care, concerns both physical and mental health and also includes the need to alleviate the atrocious suffering of a terminally ill patient.

Translated title of the contribution	[Autom. eng. transl.] Note to Cass., Sec. VI pen., Sentence no. 672 of April 5, 2013 - May 8, 2013
Original language	Italian
Pages (from-to)	1952-1962
Number of pages	11
Journal	Rivista Italiana di Medicina Legale e del Diritto in Campo Sanitario
Publication status	Published - 2013

Keywords

protocolli sanitari
reati di pericolo astratto
rifiuto di atti d'ufficio
servizio di pronto soccorso
triage

UN SDGs

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T1 - Nota a Cass., Sez. VI pen., sentenza n. 672 del 5 aprile 2013 - 8 maggio 2013

AU - Di Lello Finuoli, Marina

PY - 2013

Y1 - 2013

N2 - [Ita:]La Corte di cassazione, nella sentenza in commento, chiarisce che per l’accertamento del delitto di rifiuto di atti d’ufficio nell’espletamento dell’attività di “Servizio del 118” è irrilevante che la morte di chi richiede il soccorso sia praticamente inevitabile. La funzione dell’intervento del “118”, infatti, non deve essere limitata ai presidi funzionali alla sopravvivenza del paziente, ma anche a quelli non meno importanti di una “presenza terapeutica” o “lenitiva del dolore”. L’obbligo d’intervento, diretto ad assicurare al paziente l’assistenza sanitaria, riguarda tanto la salute fisica che quella psichica e comprende anche la necessità di alleviare le atroci sofferenze di un malato terminale.

AB - [Ita:]La Corte di cassazione, nella sentenza in commento, chiarisce che per l’accertamento del delitto di rifiuto di atti d’ufficio nell’espletamento dell’attività di “Servizio del 118” è irrilevante che la morte di chi richiede il soccorso sia praticamente inevitabile. La funzione dell’intervento del “118”, infatti, non deve essere limitata ai presidi funzionali alla sopravvivenza del paziente, ma anche a quelli non meno importanti di una “presenza terapeutica” o “lenitiva del dolore”. L’obbligo d’intervento, diretto ad assicurare al paziente l’assistenza sanitaria, riguarda tanto la salute fisica che quella psichica e comprende anche la necessità di alleviare le atroci sofferenze di un malato terminale.

KW - protocolli sanitari

KW - reati di pericolo astratto

KW - rifiuto di atti d'ufficio

KW - servizio di pronto soccorso

KW - triage

KW - protocolli sanitari

KW - reati di pericolo astratto

KW - rifiuto di atti d'ufficio

KW - servizio di pronto soccorso

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UR - http://hdl.handle.net/10807/56937

M3 - Articolo

SN - 2499-2860

SP - 1952

EP - 1962

JO - Rivista Italiana di Medicina Legale e del Diritto in Campo Sanitario

JF - Rivista Italiana di Medicina Legale e del Diritto in Campo Sanitario

ER -

Nota a Cass., Sez. VI pen., sentenza n. 672 del 5 aprile 2013 - 8 maggio 2013

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