Multa videntur hic impossibilia implicari. Duns Scoto e la «fisica dell’Eucaristia» in Ordinatio IV

Davide Riserbato

Multa videntur hic impossibilia implicari. Duns Scoto e la «fisica dell’Eucaristia» in Ordinatio IV

Translated title of the contribution: [Autom. eng. transl.] Many things seem impossible to get involved here. Duns Scotus from the "Fisica dell' Eucharist" in Ordination IV

Davide Riserbato

Research output: Contribution to journal › Article › peer-review

Abstract

[Autom. eng. transl.] Greek-Arab necessity implied a clear downsizing of divine power, through an evident overestimation of a naturalistic determinism based on an (heterodox) interpretation of some Aristotelian principles. Hence the massive recourse - not only in theological context - to the already existing distinction established between potentia Dei absoluta and potentia Dei ordinata. An emblematic denunciation of this determinism is represented by article 147 of the Condemnation of 1277 as the one that most clearly testifies to the spirit of Tempier's intervention: "Quod impossible simpliciter non potest fieri a Deo, vel ab agent alio. - Error, si de impossibili secundum naturam intelligatur ». The relevance of this intervention obviously has a decisive significance also in the context of natural philosophy. We propose here to trace the echo of this condemnation which resounds in the application of principles of natural philosophy in matters relating to the Eucharist, a privileged observatory from which to assist and verify the concurrence of the two disciplines in this area: theological and philosophical. In particular, there will be three thematic nuclei, mutually intertwined, which are innervated in the Eucharistic theology of Duns Scotus starting from faith in the real presence: place, quantity, movement

Translated title of the contribution	[Autom. eng. transl.] Many things seem impossible to get involved here. Duns Scotus from the "Fisica dell' Eucharist" in Ordination IV
Original language	Italian
Pages (from-to)	57-85
Number of pages	29
Journal	COLLECTANEA FRANCISCANA
Volume	82
Publication status	Published - 2012
Externally published	Yes

Keywords

Eucharist, Physics, Metaphysics, Theology, Duns Scotus

Cite this

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abstract = "[Ita:]Il necessitarismo greco-arabo implicava un netto ridimensionamento della potenza divina, mediante un{\textquoteright}evidente sopravvalutazione di un determinismo naturalistico fondato su un{\textquoteright}interpretazione (eterodossa) di alcuni princ{\`i}pi aristotelici. Di qui, il massiccio ricorso – non solo in sede teologica – alla pur gi{\`a} esistente distinzione istituita tra potentia Dei absoluta e potentia Dei ordinata. Una denuncia emblematica di tale determinismo {\`e} rappresentata dall{\textquoteright}articolo 147 della Condanna del 1277 come quello che in modo pi{\`u} chiaro testimonia lo spirito dell{\textquoteright}intervento di Tempier: «Quod impossibile simpliciter non potest fieri a Deo, vel ab agente alio. – Error, si de impossibili secundum naturam intelligatur». La rilevanza di tale intervento ha evidentemente una portata determinante anche nell{\textquoteright}ambito relativo alla filosofia naturale. Ci proponiamo qui di rintracciare l{\textquoteright}eco di tale condanna che risuona nell{\textquoteright}applicazione di princ{\`i}pi di filosofia naturale nelle questioni relative all{\textquoteright}Eucaristia, osservatorio privilegiato da cui assistere e verificare il concorso in questo ambito delle due discipline: teologica e filosofica. In particolare, saranno tre i nuclei tematici, tra loro reciprocamente innestati, che si innervano nella teologia eucaristica di Duns Scoto a partire dalla fede nella presenza reale: luogo, quantit{\`a}, movimento",

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T1 - Multa videntur hic impossibilia implicari. Duns Scoto e la «fisica dell’Eucaristia» in Ordinatio IV

AU - Riserbato, Davide

PY - 2012

Y1 - 2012

N2 - [Ita:]Il necessitarismo greco-arabo implicava un netto ridimensionamento della potenza divina, mediante un’evidente sopravvalutazione di un determinismo naturalistico fondato su un’interpretazione (eterodossa) di alcuni princìpi aristotelici. Di qui, il massiccio ricorso – non solo in sede teologica – alla pur già esistente distinzione istituita tra potentia Dei absoluta e potentia Dei ordinata. Una denuncia emblematica di tale determinismo è rappresentata dall’articolo 147 della Condanna del 1277 come quello che in modo più chiaro testimonia lo spirito dell’intervento di Tempier: «Quod impossibile simpliciter non potest fieri a Deo, vel ab agente alio. – Error, si de impossibili secundum naturam intelligatur». La rilevanza di tale intervento ha evidentemente una portata determinante anche nell’ambito relativo alla filosofia naturale. Ci proponiamo qui di rintracciare l’eco di tale condanna che risuona nell’applicazione di princìpi di filosofia naturale nelle questioni relative all’Eucaristia, osservatorio privilegiato da cui assistere e verificare il concorso in questo ambito delle due discipline: teologica e filosofica. In particolare, saranno tre i nuclei tematici, tra loro reciprocamente innestati, che si innervano nella teologia eucaristica di Duns Scoto a partire dalla fede nella presenza reale: luogo, quantità, movimento

AB - [Ita:]Il necessitarismo greco-arabo implicava un netto ridimensionamento della potenza divina, mediante un’evidente sopravvalutazione di un determinismo naturalistico fondato su un’interpretazione (eterodossa) di alcuni princìpi aristotelici. Di qui, il massiccio ricorso – non solo in sede teologica – alla pur già esistente distinzione istituita tra potentia Dei absoluta e potentia Dei ordinata. Una denuncia emblematica di tale determinismo è rappresentata dall’articolo 147 della Condanna del 1277 come quello che in modo più chiaro testimonia lo spirito dell’intervento di Tempier: «Quod impossibile simpliciter non potest fieri a Deo, vel ab agente alio. – Error, si de impossibili secundum naturam intelligatur». La rilevanza di tale intervento ha evidentemente una portata determinante anche nell’ambito relativo alla filosofia naturale. Ci proponiamo qui di rintracciare l’eco di tale condanna che risuona nell’applicazione di princìpi di filosofia naturale nelle questioni relative all’Eucaristia, osservatorio privilegiato da cui assistere e verificare il concorso in questo ambito delle due discipline: teologica e filosofica. In particolare, saranno tre i nuclei tematici, tra loro reciprocamente innestati, che si innervano nella teologia eucaristica di Duns Scoto a partire dalla fede nella presenza reale: luogo, quantità, movimento

KW - Eucharist, Physics, Metaphysics, Theology, Duns Scotus

UR - http://hdl.handle.net/10807/185730

M3 - Articolo in rivista

SN - 0010-0749

VL - 82

SP - 57

EP - 85

JO - COLLECTANEA FRANCISCANA

JF - COLLECTANEA FRANCISCANA

ER -

Multa videntur hic impossibilia implicari. Duns Scoto e la «fisica dell’Eucaristia» in Ordinatio IV

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