TY - GEN
T1 - Il Committee of Imperial Defence britannico e gli oneri della sicurezza comune (1902-1914)
AU - Pastori, Gianluca
PY - 2008
Y1 - 2008
N2 - [Ita:]L'istituzione del Committee of Imperial Defence (1902) rappresenta il tentativo più concreto di discostarsi dalla linea di condotta "adhocratica" sino allora seguita da Londra nel campo della politica di sicurezza. Il CID avrebbe dovuto migliorare il coordinamento fra Esercito e Marina, e fra Forze Armate e autorità civili, affiancando al proprio interno i vertici politici e militari delle diverse branche di servizio. Contemporaneamente, esso avrebbe dovuto trovare una soluzione al problema della difesa imperiale, favorendo e potenziando l'azione di intelligence e di studio e individuando un punto di equilibrio fra le esigenze della madrepatria e quelle dell'India, le cui rispettive autorità erano costantemente impegnate in un faticoso tiro alla fune per la ripartizione delle risorse militari. Il Comitato avrebbe dovuto quindi agire come un nuovo centro di pianificazione strategica, capace di elaborare -– insieme all'Ammiragliato e al costituendo Stato Maggiore dell’esercito -– un modello condiviso per affrontare quelle che erano percepite come le crescenti minacce alla sicurezza nazionale britannica e garantire una ripartizione efficiente di uomini, mezzi e capitali. L'azione del CID finì tuttavia con il risentire di una serie di difficoltà, in parte legate alla diffidenza della cultura politica britannica per le questioni di pianificazione strategica, in parte prodotto del "declino relativo" della potenza nazionale e dei fattori economici e commerciali che di questo declino erano –- allo stesso tempo –- causa ed effetto. Le conseguenze di tale stato di cose furono durature. La nascita del CID e le trasformazioni sperimentate dalle Forze Armate britanniche durante i primi anni del Novecento significarono l'abbandono della tradizione strategia che faceva della difesa dell'India il perno della sicurezza imperiale, e il passaggio a quello che sarebbe stato sinteticamente identificato come il continental commitment. Più in generale, il CID, insieme con gli altri organismi delineati dalla commissione Esher, ha finito per rappresentare il cavallo di Troia che ha condotto, negli anni precedenti lo scoppio della prima guerra mondiale, all'abbandono (o, quantomeno, a un pesante riorientamento) della dimensione "navalista" e "asiatica" della politica di sicurezza di Londra.
AB - [Ita:]L'istituzione del Committee of Imperial Defence (1902) rappresenta il tentativo più concreto di discostarsi dalla linea di condotta "adhocratica" sino allora seguita da Londra nel campo della politica di sicurezza. Il CID avrebbe dovuto migliorare il coordinamento fra Esercito e Marina, e fra Forze Armate e autorità civili, affiancando al proprio interno i vertici politici e militari delle diverse branche di servizio. Contemporaneamente, esso avrebbe dovuto trovare una soluzione al problema della difesa imperiale, favorendo e potenziando l'azione di intelligence e di studio e individuando un punto di equilibrio fra le esigenze della madrepatria e quelle dell'India, le cui rispettive autorità erano costantemente impegnate in un faticoso tiro alla fune per la ripartizione delle risorse militari. Il Comitato avrebbe dovuto quindi agire come un nuovo centro di pianificazione strategica, capace di elaborare -– insieme all'Ammiragliato e al costituendo Stato Maggiore dell’esercito -– un modello condiviso per affrontare quelle che erano percepite come le crescenti minacce alla sicurezza nazionale britannica e garantire una ripartizione efficiente di uomini, mezzi e capitali. L'azione del CID finì tuttavia con il risentire di una serie di difficoltà, in parte legate alla diffidenza della cultura politica britannica per le questioni di pianificazione strategica, in parte prodotto del "declino relativo" della potenza nazionale e dei fattori economici e commerciali che di questo declino erano –- allo stesso tempo –- causa ed effetto. Le conseguenze di tale stato di cose furono durature. La nascita del CID e le trasformazioni sperimentate dalle Forze Armate britanniche durante i primi anni del Novecento significarono l'abbandono della tradizione strategia che faceva della difesa dell'India il perno della sicurezza imperiale, e il passaggio a quello che sarebbe stato sinteticamente identificato come il continental commitment. Più in generale, il CID, insieme con gli altri organismi delineati dalla commissione Esher, ha finito per rappresentare il cavallo di Troia che ha condotto, negli anni precedenti lo scoppio della prima guerra mondiale, all'abbandono (o, quantomeno, a un pesante riorientamento) della dimensione "navalista" e "asiatica" della politica di sicurezza di Londra.
KW - British India
KW - British empire
KW - Committe of Imperial Defence
KW - Continental commitment
KW - Foreign and security policy of the British empire
KW - Foreing policy of the British empire
KW - Impero britannico
KW - India britannica
KW - International relations of the Great Britain
KW - Politica estera dell'Impero britannico
KW - Politica estera e di sicurezza dell'Impero britannico
KW - Relazioni internazionali della Gran Bretagna
KW - British India
KW - British empire
KW - Committe of Imperial Defence
KW - Continental commitment
KW - Foreign and security policy of the British empire
KW - Foreing policy of the British empire
KW - Impero britannico
KW - India britannica
KW - International relations of the Great Britain
KW - Politica estera dell'Impero britannico
KW - Politica estera e di sicurezza dell'Impero britannico
KW - Relazioni internazionali della Gran Bretagna
UR - http://hdl.handle.net/10807/38750
M3 - Contributo a convegno
SN - 0000000000000
VL - Quaderno [SISM] 2007-2008
T3 - Quaderni [della Società Italiana di Storia Militare]
SP - 443
EP - 456
BT - Storia economica della guerra
T2 - Storia economica della guerra, Convegno [annuale] della Società Italiana di Storia Militare
Y2 - 21 September 2007 through 22 September 2007
ER -